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Qui potrai trovare una vasta rassegna di materiali aventi ad oggetto uno dei periodi più interessanti della recente storia repubblicana, quello compreso tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta del secolo scorso.
Il sito comprende sei aree tematiche e ben ventidue sottocategorie con centinaia di pezzi su anni di piombo, strategia della tensione, vicende e personaggi più o meno misconosciuti di un’epoca soltanto apparentemente lontana. Per rinfrescare la memoria di chi c’era e far capire a chi era troppo giovane o non era ancora nato.
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Milano 1975. Il primo «sex shop» d’Italia

Redazione Spazio70

Si tratta dello «storico» punto di riferimento di piazza Sempione 6

Milano, 2 maggio 1975. A poche settimane dalla contestata apertura, un’irruzione della Buoncostume mette fine all’attività del primo «Sex shop» d’Italia che dalla storica sede di via Pagano (dove aprì timidamente nella primavera del 1971) si era spostato in bella vista al civico 6 di piazza Sempione, registrando in pochi giorni un notevole incremento delle vendite, grazie anche alla folla di curiosi accorsi da vari quartieri della città per visitare la famigerata «boutique del sesso».

Centinaia le segnalazioni di «attività oscene» (quasi tutte anonime) giunte telefonicamente agli uffici di polizia da parte dei cittadini residenti in zona. «Hanno aperto un negozio sconcio, fate qualcosa!». «È inammissibile, sotto gli occhi di tutti, anche dei ragazzi!»

Accorsi con un mandato di perquisizione firmato da un magistrato, il dottor Lami, gli agenti hanno sequestrato diverso materiale considerato «osceno» e «pornografico». Ma cosa si vende in questo genere di negozi che dall’America al nord Europa sono ormai da tempo in piena attività?

Di seguito lo stralcio di un articolo del Corriere d’informazione del 3 maggio 1975: «Cosa c’era nel sex shop? Tutto quanto poteva aiutare uomo e donna nei rapporti sessuali: dai prodotti rinvigorenti (per uomo) a base di polline di fiori (da 6.000 a 9.000 lire) alle creme eccitanti (“per lui” e “per lei” a 5.000 lire), dal profumo oleoso (niente alcool, si può usare quindi in ogni parte del corpo) agli indumenti sexy (sembrava una vera boutique questo settore del negozio) dalle creme “ritardanti” (5.000 lire) a quelle lubrificanti».

«PARTICOLARMENTE VASTO L’ASSORTIMENTO DI VIBRATORI E AGGEGGI MECCANICI»

Piazza Sempione 6. Citazione in «San Babila, ore 20» di Carlo Lizzani

«C’erano», continua il quotidiano, «i nastri registrati con sottofondo erotico-musicale e parlato, i film a passo ridotto (“Non sono film pornografici – dice la signora Angela – sono scene selezionate da pellicole di normale programmazione”). E noi sappiamo quello che si vede oggi sugli schermi.

Particolarmente vasto l’assortimento di vibratori e di aggeggi meccanici, cinque vibratori diversi (5.000-10.000 lire; cambiano le dimensioni, il materiale, l’intensità di vibrazione), poi anelli vibranti, prolunghe ‘anatomiche’ (da 7.000 a 20.000 lire) con punta vibrante e regolazione elettronica della velocità (a parte, con pulsanti ai capi di un apposito cavetto. Naturalmente alimentazione a pila, a scanso di brutte ‘scosse’ nei momenti meno opportuni!).

Tra i profilattici il cliente aveva solo l’imbarazzo della scelta: colorati, trasparenti, spermicidi, ritardanti, anatomici, a superficie liscia o crespata, in plastica o membrana d’agnello e così via per un totale di oltre cinquanta tipi diversi.

Un prodotto per l’uomo che vuole essere sempre “in forma” ? Un anello di balachite e rame. Ci assicurano che è prodigioso. “La biblioteca del negozio era selezionatissima – ha detto la signora Angela – il meglio della letteratura erotica e di quella scientifica. C’era anche la “bambola di plastica” (orribile) ed altri prodotti per l’uomo e la donna soli. Insomma, per tutti i gusti».