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Qui potrai trovare una vasta rassegna di materiali aventi ad oggetto uno dei periodi più interessanti della recente storia repubblicana, quello compreso tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta del secolo scorso.
Il sito comprende sei aree tematiche e ben ventidue sottocategorie con centinaia di pezzi su anni di piombo, strategia della tensione, vicende e personaggi più o meno misconosciuti di un’epoca soltanto apparentemente lontana. Per rinfrescare la memoria di chi c’era e far capire a chi era troppo giovane o non era ancora nato.
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Gli ultimi giustiziati dal regime di Francisco Franco

Redazione Spazio70

Alle sollecitazioni di Paolo VI, Franco avrebbe risposto che «la legge è legge»

Nel 1974 la Spagna vive l’ultima fase del governo di Francisco Franco, ormai ottuagenario. Delegata la guida effettiva del governo all’ammiraglio Louìs Carrero Blanco, a seguito dell’uccisione di quest’ultimo da parte dell’ETA (Euskadi ta Askatasuna), viene attuata una politica di contrasto al terrorismo di stampo marziale, che si allontana dall’apertura resasi necessaria negli anni precedenti. Il giro di vite voluto da Franco determina delle conseguenze anche sul piano giudiziario. Nel marzo del 1974, dopo diversi anni in cui non si applica la pena capitale, viene condannato a morte con la garrota il giovane anarchico Salvador Puig Antich, attivista del Movimento Iberico per la Liberazione, l’ultimo detenuto insieme al criminale comune di origini tedesche Georg M. Welzel a subire la pena di morte con questo metodo. In molti Paesi europei si manifesta indignazione: Papa Paolo VI chiede ufficialmente la grazia.

L’esecuzione avviene comunque e diversi mesi dopo, nel 1975, poco dopo la morte di Franco, vengono di nuovo condannati alla pena capitale, tramite fucilazione, tre soldati dell’ETA e due del movimento dell’ultrasinistra FRAP (Frente Revolucionario Antifascista y Patriótico). I loro nomi sono: Angel Otaegui Echeverría, José Luis Sánchez-Bravo Sollas, Juan Paredes Manot, José Humberto Baena Alonso e Ramón García Sanz. Il giorno dopo, domenica, i giocatori dell’Athletic Club Bilbao indossano un nastro nero in segno di lutto e le prime pagine dei quotidiani europei, compresi quelli italiani, sono dedicate alla morte dei cinque detenuti. Saranno gli ultimi a essere giustiziati in Spagna, che abolirà la pena di morte nel 1978.